Napoli, 23 luglio 2012 – “Da avvocato penalista c’ero stata negli anni ’90 e ne ero uscita con una sensazione angosciosa. Oggi ho trovato una situazione cambiata anche se c’é ancora molto da correggere”. Il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha così fotografato al termine della visita di stamane, la situazione del carcere di Poggioreale, che resta il più affollato d’Italia. “In molti padiglioni è stata fatta una ristrutturazione. Ho voluto visitare i padiglioni peggiori come il Roma e il Napoli indicati come gironi infernali. Ci sono muri scrostati, scale strette che richiedono una revisione urgente ma le celle sono ariose e pulite. E’ chiaro che in quei reparti vanno rifatte le docce, i gabinetti. Insomma c’é la disperazione del detenuto però pensavo di trovare una situazione molto peggiore”. L’impegno di dirigenti e personale di Poggioreale è stato definito dal ministro “straordinario”. “Quello che si fa con i pochi mezzi a disposizione ha del miracoloso”, ha detto la Severino. “Tutti dicevano – ha aggiunto – che a Poggioreale avrei trovato proteste. Non ho sentito insulti né parole di disperazione, ma applausi che non credo di meritare. Sentire gli applausi dei detenuti è una cosa che ti sconvolge e mi sono chiesta perché. Perché sto dando forse delle illusioni? O piccoli segnali di speranza a persone che li chiedono? Perché anche quella serve per superare la terribile esperienza del carcere”
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